SEGUENZA

LICEI DI MESSINA

Lo Storico Edificio del Liceo “Seguenza”

Dal progetto della Scuola Normale Femminile del 1912 al progetto definitivo del 1937

Premessa

Se l’istituzione del Liceo Scientifico in città è stata alquanto travagliata, non fu da meno la storia relativa alla costruzione della relativa sede e la sua trasformazione progettuale, dal previsto edificio per la Scuola Normale Femminile, disegnato dall’ing. Alessandro Giunta immediatamente dopo il terremoto, fino all’attuale struttura ideata dall’Ing. Vincenzo Salvadore nel 1937 che ebbe come base di partenza un suo precedente progetto datato 1926.
La lunga consultazione dei documenti custoditi presso l’Archivio di Stato, la Biblioteca Regionale, il Gabinetto di Lettura, unitamente ai preziosi suggerimenti dell’Architetto Nino Principato, del Dott. Alfio Seminara, Giuseppe Salemi e di Nino Malatino, ha consentito di ricostruire cronologicamente una storia dimenticata, ricca di particolari, che descrive il lento procedere, dal dopo terremoto al 1939, delle fasi progettuali e costruttive dell’edificio del Liceo Seguenza e, parallelamente, di cogliere aspetti poco noti della Messina di allora.

L’isolato 315 del Piano Regolatore Borzì sulla Domus Templari

Sovrapposizione dell'isolato 315 sul tessuto urbano pre-terremoto con evidenziate le strutture Templari.
Sovrapposizione dell'isolato 315 sul tessuto urbano pre-terremoto con evidenziate le strutture Templari

Nel Piano Regolatore di Messina, redatto dopo il terremoto dall’Ing. Luigi Borzì, con il termine “isolato 315” è intesa l’area di fabbricati compresa tra il corso Cavour, via S. Agostino, via XXIV Maggio e via Oratorio di S. Francesco.
Su questa vasta area, nel XII secolo sorgevano l’Ospedale S. Maria dei Bianchi dei Cavalieri Templari, con annesso il Chiostro Porticato e l’Ecclesia di S. Marco.
Nella seconda metà del 1300 vi si insediarono i Padri Domenicani che, sull’area, edificarono la Chiesa di S. Domenico al posto dell’Ospedale S. Maria di Bianchi, annettendovi il relativo Chiostro e l’Ecclesia dii S. Marco.
Col passare dei secoli, intorno alla Chiesa di S. Domenico sorsero altri edifici tra cui la Chiesa di S. Nicolò dei Gentiluomini (detta anche S. Nicolò al Corso)*.
Immediatamente dopo il terremoto del 1908, l’ing. Borzì, nel redigere il Piano R<h4egolatore della città nel 1911, individuò nell’area sottesa all’isolato 315 il luogo ove costruire il nuovo Palazzo della Provincia prospicente sulla via Cavour, con annessa una sezione dell’Archivio di Stato, e la Scuola Normale Femminile, posta alle spalle del palazzo provinciale, separata da un breve tratto di strada (via S. Domenico)da edificare su una superficie estesa fino a via dei Monasteri (oggi via XXIV Maggio).
Nelle successive modifiche del progetto della Scuola Normale Femminile, l’edificio destinato al Liceo Scientifico, nelle sua versione definitiva, pur rimando invariato nelle dimensioni prospettiche della facciata, si ridusse in profondità e venne separato, ad ovest, dalla Chiesa dell’Oratorio della Pace (degli Azzurri) con un nuovo spazio (oggi cortile) identificato con la via dei Templari.

* Principato N. – I Templari a Messina. Ed. Istituto Novecento, Messina, 2007, 2010

Il Progetto della Scuola Normale Femminile del 1912

Il progetto della Scuola Normale Femminile dell'ing. Giunta.
Il progetto della Scuola Normale Femminile dell'ing. Giunta

Nel 1912, iniziata la ricostruzione di Messina, distrutta dal terribile sisma del 28 dicembre 1908, fu dato incarico all’Ingegnere dell’Ufficio Tecnico Provinciale Cav. Alessandro Giunta di redigere il progetto del nuovo Palazzo della Provincia e della limitrofa Scuola Normale Femminile*, che il Piano Regolatore Borzì prevedeva sull’area occupata, prima del terremoto, dall’ex Convento di S. Domenico.
Nel Piano Borzì, Il Palazzo della Provincia e la Scuola Normale Femminile**, sarebbero sorti nella vasta area identificata con l’isolato n° 315, delimitato ad est dal Corso Cavour, a nord dalla via S. Agostino, ad ovest dalla via dei Monasteri (oggi XXIV Maggio) e a sud dalla via Oratorio di S. Francesco.
Rimasto “nel cassetto” per 10 anni, il progetto dell’ingegnere Giunta, i cui costi di realizzazione erano nel frattempo lievitati a 5.470.739 lire, fu ripreso il 15 settembre 1922 dal Genio Civile di Messina – Servizio Terremoto, e inviato al Ministero dei Lavori Pubblici – X Divisione, con nota n° 12804 del 30 aprile 1923. A sua volta, nel mese di maggio, il Ministero lo inviava al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici che, il 27 giugno dello stesso anno, ne sospendeva l’esecuzione esprimendo seguente il parere di una revisione alle luce di osservazioni di carattere economico e strutturale.

* Prima del terremoto la Scuola Normale Femminile sorgeva nell’edificio della Provincia sito in P.zza S. Giovanni 229, con prospetto anche sulla via Garibaldi e Gran Priorato dal n° 15 al n° 21.
** Prima del terremoto, la Scuola Normale Femminile pareggiata era ospitata nell’edificio di proprietà della Provincia ubicato nell’area compresa tra Piazza S. Giovanni al n° 229, via Garibaldi e Gran Priorato dal n° 15 al 21.

La richiesta di Istituzione del Liceo Scientifico

L’istruzione femminiledi stampo ottocentesco dovuta alla legge Casati, accusò col passare degli anni la sua inadeguatezza alle esigenze sociali e tra la fine del 1926 e gli inizi del 1927 il Ministro Gentile, costretto a prenderne atto, procedette alla soppressione graduale o totale degli istituti, con questo indirizzo, che avevano registrato uno scarsissimo numero di iscritte, a vantaggio della Scuola Magistrale introdotta dalla riforma.
Per tale motivo, la necessità di costruire la sede da destinare alla Scuola Normale femminile, divenne via, via sempre meno impellente.
Quasi in sovrapposizione al parere sospensivo del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici circa la costruzione della Scuola Normale Femminile, cominciò a farsi spazio in città, tra l’opinione pubblica, la necessità di istituire un Liceo Scientifico per consentire una adeguata preparazione agli iscritti della Facoltà di Scienze e di Medicina dell’Ateneo messinese e dotare Messina, uno dei tre capoluoghi dotati di Università, di un indirizzo di studi, a quel tempo presente solo a Catania e Palermo.
Vista la pressante richiesta da parte di numerosi genitori, il 28 settembre 1923 la Deputazione Provinciale ne inoltrava istanza R. Governo con decorrenza 1° ottobre 1923,  obbligandosi a corrispondere un contributo annuo di 40.000 lire. Ma la richiesta, giunta tardivamente al Ministero, non fu accolta in quanto, il Ministro della Pubblica Istruzione, in accordo a quello delle Finanze, aveva già assegnato per l’A. S. 1923/24 il numero dei licei scientifici e delle relative sedi sul territorio nazionale. Nelle more di un’approvazione per l’Anno Scolastico successivo, il Ministro suggeriva al Presidente della Commissione Reale recatosi a Roma, l’istituzione provvisoria, per l’anno 1923/24, di un Liceo Scientifico Provinciale privato, limitato ai primi due corsi.
Con delibera n° 126 la Provincia avanzò al Governo la richiesta di Istituzione del Liceo a decorrere da 1° ottobre 1924 a cui seguì l’anno successivo la delibera n° 715 con cui la richiesta fu reiterata per l’istituzione del Liceo Scientifico a far data dal 1° ottobre 1925.
La ricerca di una opportuna sede per il Liceo condusse, come soluzione, a cambiare la destinazione d’uso dell’edificio progettato inizialmente per la Scuola Normale Femminile,  ritenendolo più idoneo ad ospitare il R. Liceo Scientifico.

La sede del Liceo Scientifico. Il primo progetto dell’ing. Salvadore

Il primo progetto del Liceo Seguenza dell'ing. Salvadore.
Il primo progetto del Liceo Seguenza dell'ing. Salvadore

Poiché l’ingegnere Giunta, per motivi a noi non noti, era stato posto forzatamente in pensione nel 1925, l’incarico di riprendere il progetto iniziale del 1912, al fine di adattarlo alle nuove esigenze, fu affidato all’ing. Vincenzo Salvadore il quale, riformulando in stile eclettico-rinascimentale lo stile eclettico-neogotico del progetto di Giunta*, presentò il 16 giugno 1927 la sua proposta.
Il nuovo edificio sarebbe sorto su una porzione dell’isolato 315 del Piano Regolatore Borzì, posta alle spalle del Palazzo della Provincia, su una superficie di 2.998,78 mq, nettamente inferiore a quello della Scuola Normale Femminile avendo aumentato lo spazio di isolamento con il Palazzo Provinciale, corrispondente ad. Un’area ritenuta in ottima posizione “dal punto di vista igienico, priva di rumori e quindi idonea alla tranquillità per l’insegnamento e lo svolgimento delle lezioni”. L’altezza era prevista su due piani con 10/11 metri di altezza massima, secondo le allora ristrettive norme antisismiche.
Lo stile architettonico era ispirato al Seicento romano, i fondi della facciata principale sarebbero stati in bianco avorio mentre le lesene, gli zoccoli e le cornici in tinta grigia peperino.
L’ing. Alessandro Giunta, in conseguenza a quello che riteneva essere stato un “atto di scortesia” nei suoi riguardi, che non dava continuità all’incarico ricevuto anni addietro e stravolgeva radicalmente la sua idea progettuale e stilistica, scrisse una missiva al Presidente dell’Amministrazione Provinciale in cui, non solo manifestava il suo forte  disappunto, ma si rendeva disponibile, pur di poter vedere realizzata la “sua creatura”, ad accettare l’incarico di progettista anche con una parcella inferiore a quella dettata dal tariffario professionale in vigore.

Prospetto del primo progetto del Liceo Seguenza dell'ing. Salvadore.
Prospetto del primo progetto del Liceo Seguenza dell'ing. Salvadore

Con nota del 6 aprile 1927, il Corpo Reale del Genio Civile, comunicava all’Amministrazione provinciale che l’Ispettorato Superiore del Genio Civile - delegato per i Servizi dipendenti dal terremoto, tenuto conto delle modifiche apportate su richiesta del Consiglio Superiore dei LL. PP. (n° 2415 del 27/9/1926), esprimeva parere favorevole alla realizzazione del progetto redatto dall’ing. Salvadore e lo dichiarava meritevole di definitiva approvazione.
Ma l’inizio dei lavori, tardò ad essere dato e, nel frattempo, i corsi presero l’avvio ospitati provvisoriamente nella sede del R. Istituto Tecnico.
Durante l’Anno Scolastico 1925/26, come si evince dal verbale del Collegio dei Professori del 18 giugno 1925, nel quale si documenta la relazione del prof. Cogliani, approvata dai colleghi, per intitolare Il Liceo Scientifico all’illustre scienziato messinese Giuseppe Seguenza.
Nel 1934 l’area su cui doveva sorgere la nuova sede del liceo, alle spalle del risorto Palazzo della Provincia, era ancora occupata dai ruderi dell’ex Convento di S. Domenico.

* Nota tecnica dell’Arch. Nino Principato

Il Progetto definitivo di Salvadore e la costruzione del Liceo Scientifico

L'area destinata alla costruzione del R. Liceo Scientifico. In evidenza i resti della Chiesa di S. Domenico.
L'area destinata alla costruzione del R. Liceo Scientifico. In evidenza i resti della Chiesa di S. Domenico

Con Decreto Prefettizio n° 31669 dell’11 Giugno 1935, che autorizzava l’occupazione permanente dell’area, si diede finalmente inizio ai lavori del nuovo progetto redatto dall’ingegnere Vincenzo Salvadore che, rispetto a quello del ’27, aveva mutato lo stile architettonico in quello razionalista, detto “stile Fascio”, in voga in quegli anni. Per tale progetto era stato ottenuto dallo Stato il relativo diritto a mutuo, scaturente dal distrutto edificio di Piazza S. Giovanni, sulla base dell’ultimo imponibile catastale di quel fabbricato e un contributo statale di 872.075,20 lire sul bilancio per la ricostruzione post-terremoto.
Il 5 febbraio 1937, con verbale di accertamento a cura del Genio Civile del giorno 10/2/37, si diede inizio ai lavori di sbancamento e costruzione del R. Liceo Scientifico, affidati alla Ditta Fratelli Russotti, da ultimarsi in 18 mesi.
Ma, dopo soli 13 giorni dall’inizio dei lavori, un primo rallentamento si ebbe a causa della mancata fornitura di ferro, richiesta dalla Ditta appaltatrice, per nuove normative disposte dal Ministero della Guerra. La  produzione e raccolta del ferro era infatti passata sotto il controllo dell’Autorità Militare che, in quei bellicosi anni caratterizzati da un clima politico molto critico che sarebbe sfociato nello scoppio della II Guerra Mondiale e nel coinvolgimento dell’Italia, ne limitava il consumo indiscriminato per le impellenti esigenze relative agli armamenti e alla difesa nazionale.
Proprio in quegli anni, infatti, si dava impulso, in modo preventivo, alla costruzione di rifugi e ricoveri antiaerei, e alla produzione di armamenti e materiali da guerra.
Delle 200 tonnellate di ferro richieste alla Ditta Nuova Unione Siderurgica Italiana (NUSI) e alla ILVA MARGHERA di Venezia, tramite la Società AnonimaFerro e Metalli” di Messina, il Ministero della Guerra ne autorizzò solo 20 t.

L'ing. Vincenzo Salvadore.
L'ing. Vincenzo Salvadore

Per portare a termine la costruzione del Liceo, nel rispetto delle norme antisismiche e, soprattutto, antiaeree, l’Amministrazione Provinciale si vide costretta a rivolgersi al Generale Dall’Olio a Roma per ottenere la fornitura delle restanti 180 tonnellate di ferro ed evitare la minacciata interruzione dei lavori da parte della Ditta Russotti.
Da una lettera del 3 novembre inviata dalla Russotti all’Ing. Capo del Genio Civile si apprende che a quella data il Ministero aveva incrementato la quantità di ferro autorizzato a 95 tonnellate, al di sotto comunque della quantità necessaria alla ultimazione dei lavori in cemento armato.
Si spiega così una variante, in corso d’opera del progetto iniziale, che sostituiva alcune parti previste in cemento armato con la “muratura ordinaria”, sostituendo così alle travi contenenti il ferro con muri di notevole spessore.
Il 22 novembre dello stesso anno, risultano così già completati il rustico della zona a tre piani, lo sbancamento di tutta l’area interessata e iniziati i rifinimenti.
A cantiere aperto, con i lavori già in fase avanzata, fu realizzato sull’area in oggetto un padiglione della IV Fiera di Messina del 1937, che allora si svolgeva nei locali del Liceo Maurolico e negli spazi compresi tra la via S. Francesco e quelli alle spalle del Palazzo della Provincia. Sull’area del costruendo Liceo Scientifico era stato provvisoriamente realizzato un padiglione adibito ad acquario.

Il progetto definitivo del Liceo Scientifico Seguenza.
Il progetto definitivo del Liceo Scientifico Seguenza

I lavori di costruzione del R. Liceo furono ultimati il 26 luglio 1938, nei termini stabiliti di diciotto mesi.
La sede del nuova Scuola, intitolata all’illustre scienziato “Giuseppe Seguenza”, fu inaugurata il 28 ottobre 1938 alla presenza del preside Mancuso e di tutte le autorità cittadine e le lezioni ebbero inizio, nel nuovo plesso, il 7 novembre.
Un telegramma spedito il 17 maggio 1939 dal Ministero al Genio Civile, annunciava per il giorno successivo la visita dell’Ispettore Superiore Dott. Lo Cascio per il collaudo della struttura.

* L’ing. Vincenzo Salvadore fu Podestà di Messina dal 28 novembre 1928  al 1933
** Nota dell’Arch. Nino Principato
*** Chirieleison G. – L’Amministrazione provinciale di Messina in età fascista. Tesi di Laurea, Facoltà di Scienze Politiche – Università di Messina, A. A. 1990/91

Il presente studio è parte integrante della recente pubblicazione a cura del Liceo Scientifico “G. Seguenza” dal titolo “Il Liceo Seguenza: storia, vita e racconti”. Ed. EDAS